domenica 9 febbraio 2020

Giulio Cesare Vanini (1585-1619)

Il 9 febbraio 1519, a 34 anni appena compiuti, gli tagliano la lingua. Lo strangolano. Lo bruciano.

Vanini ci ha tramandato due opere fortemente naturaliste e scettiche, in cui c’è qualcuno che nega l’esistenza di Dio e della provvidenza e in cui, seguendo il “principe degli atei” Machiavelli, c’è qualcuno che sostiene che le religioni sono state inventate dalle classi dirigenti per raggirare la popolazione. Convinzioni pericolosissime. Al punto che, soltanto pochi anni dopo la sua morte, i gesuiti già predicano che Vanini era a libro-paga del diavolo. Lo fanno dopo aver constatato che le opere di Vanini cominciano a diffondersi: facendolo, però, contribuiscono a diffonderle ancora di più. Perché c’è una gran voglia di libertà, in giro per l’Europa, e sia la controriforma, sia la riforma non sono in grado di spegnerla.

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