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venerdì 25 giugno 2021

Pressing del Vaticano sul Parlamento contro il ddl Zan. Uaar: un’inaudita ingerenza

 Pressing del Vaticano sul Parlamento contro il ddl Zan. Uaar: un’inaudita ingerenza

«Il Vaticano ha violato l’indipendenza e la sovranità della Repubblica. Il governo ha l’obbligo politico e morale non solo di resistere alle pressioni ma di denunciare unilateralmente questa inaudita ingerenza negli affari dello Stato».

Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commenta così la notizia che il Vaticano ha attivato i propri canali diplomatici per chiedere formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, ovvero il disegno di legge contro l’omotransfobia, perché in alcuni contenuti violerebbe l’accordo di revisione del Concordato.

«È un evento senza precedenti. Mai la diplomazia vaticana si era intromessa con un atto formale nell’iter di approvazione di una legge dello Stato (che tutela i diritti poi!). In nome del Concordato – relitto fascista che andrebbe stralciato – si viola di fatto la nostra Costituzione, che stabilisce l’indipendenza e la sovranità della Repubblica: si tratta di un atto gravissimo, rispetto al quale il governo e il Parlamento devono prendere immediatamente le distanze. Se le cose stanno così – conclude Grendene – a maggior ragione occorre approvare la legge Zan e denunciare unilateralmente il Concordato. La Repubblica non può farsi tenere al guinzaglio da uno Stato totalitario».

Comunicato stampa



Articolo apparso sul blog UAAR "A ragion veduta": https://blog.uaar.it/2021/06/22/pressing-del-vaticano-sul-parlamento-contro-il-ddl-zan-uaar-uninaudita-ingerenza/

sabato 30 novembre 2019

Un'esperienza positiva

Fabio Milito Pagliara
Come coordinatore del Circolo UAAR di Salerno ed ex responsabile nazionale del progetto Ora alternativa dell'UAAR sono stato invitato a partecipare ad un'assemblea con dibattito dagli studenti del Liceo Classico Giovanni Pascoli di Viggiano (Pt).  

L'assemblea si è svolta martedì 19 novembre 2019, il dibattito è durato circa due ore dalle 10,10 alle 12,15.

Il dibattito verteva sulla laicità nelle istituzioni ed era stato sollecitato dagli stessi studenti, dibattito molto partecipato e serrato, moderato da uno studente durante il quale mi sono confrontato con Don Vito.

La positività dell'esperienza è merito della partecipazione degli allievi, partecipazione evidentemente dovuta ad un incontro costruito con impegno e caparbietà, i miei complimenti a tutti gli studenti dell'istituto.

Le domande si sono concentrate sulla presenza del crocifisso nei luoghi istituzionali, sul rapporto tra religione ed identità, sulla validità di un approccio umanista e non religioso (per quanto la domanda fosse formulata diversamente), sulla questione della non applicazione della legge 194/1978 (legge sull'aborto) a causa della prevista (e disastrosa) obiezione di coscienza, si è parlato anche di Insegnamento della Religione Cattolica e suo eventuale superamento, validità della democrazia laica come fondamento di una reale libertà di espressione, di leggi sulla blasfemia ed anche delle cerimonie laiche.

Un dibattito civile e leale, ampio e articolato sempre rispettoso del contesto educativo in cui si è svolto.

Fabio Milito Pagliara, coordinatore del Circolo UAAR di Salerno

mercoledì 2 giugno 2010

Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana





Principi fondamentali

Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1]

Art. 8



Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]

Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

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