Burqa e niqab: divieto a Barcellona, previsto per tutta la Spagna
La città di Barcellona ha posto il divieto di indossare qualsiasi indumento che non permetta il riconoscimento e copra il volto, compresi burqa e niqab. L’interdizione vale per i locali e gli spazi che dipendono dal comune – quali mercati, uffici, scuole, biblioteche – mentre non vale, per ora, per gli spazi pubblici e le strade sotto giurisdizione nazionale o della Comunità Autonoma (Generalitat).
Il sindaco Jordi Hereu del Partito Socialista Catalano ha precisato che tale misura “non è in alcun modo rivolta contro alcuna fede religiosa”, ma viene presa come precauzione perchè “non è possibile che qualcuno entri in un luogo senza che lo si possa identificare”. Simili misure sono state prese anche in altre città della Catalogna, come Vendrell e Lerida.
Intanto il ministro della Giustizia spagnolo, Francisco Caamano, ha annunciato che anche a livello nazionale sarà limitato l’uso del velo islamico negli spazi pubblici, nel contesto della prevista legge sulla libertà religiosa (Ultimissima del 13 giugno). Secondo il ministro, il velo integrale è “difficilmente compatibile con la dignità della persona umana” e il governo ha intenzione di adottare “misure nei confronti di quei simboli religiosi che impediscono l’identificazione delle persone nei luoghi pubblici” e possono rappresentare un rischio per l’incolumità dei cittadini. Anche il Partito Popolare, all’opposizione, si mostra favorevole all’introduzione del divieto.
Il sindaco Jordi Hereu del Partito Socialista Catalano ha precisato che tale misura “non è in alcun modo rivolta contro alcuna fede religiosa”, ma viene presa come precauzione perchè “non è possibile che qualcuno entri in un luogo senza che lo si possa identificare”. Simili misure sono state prese anche in altre città della Catalogna, come Vendrell e Lerida.
Intanto il ministro della Giustizia spagnolo, Francisco Caamano, ha annunciato che anche a livello nazionale sarà limitato l’uso del velo islamico negli spazi pubblici, nel contesto della prevista legge sulla libertà religiosa (Ultimissima del 13 giugno). Secondo il ministro, il velo integrale è “difficilmente compatibile con la dignità della persona umana” e il governo ha intenzione di adottare “misure nei confronti di quei simboli religiosi che impediscono l’identificazione delle persone nei luoghi pubblici” e possono rappresentare un rischio per l’incolumità dei cittadini. Anche il Partito Popolare, all’opposizione, si mostra favorevole all’introduzione del divieto.
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