06-10-2009 | Italia Oggi | 13 |
L'attuale governo non smentisce la sua vocazione ad ignorare leggi, regolamenti ma sopratutto i diritti dei cittadini anche con la complicità degli uffici regionali che non hanno esitato a tagliare i fondi necessari a garantire l'insegnamento alternativo (all'Insegnamento della Religione Cattolica - IRC) a favore di altri capitoli di spesa.
Infatti mentre l'Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) è garantito dal ministero grazie a docenti di ruolo e supplenze assegnate dai provveditorati (e dunque anche esse pagate dal ministero) anche nel caso di 1 solo allievo per classe che decide di avvalersi dell'IRC succede che l'Insegnamento Alternativo - che è un diritto garantito dalla stessa legge che garantisce l'IRC sia completamente a carico delle istituzioni scolastiche sia nell'organizzazione che nella copertura economica. E così le scuole invece che garantire un diritto cercano in tutti i modi di scoraggiare le scelte alternative per risparmiare i pochissimi fondi rimasti nel bilancio scolastico.
Quindi l'Insegnamento della Religione Cattolica la cui natura confessionale è certificata dalla circostanza che i docenti di IRC necessitano di un nulla osta rilasciato ogni anno dalle diocesi (anche per il personale di ruolo) risulta l'unico garantito in una scuola laica di uno stato che non ha più una religione di stato dal 1984.
Invece i genitori che volessero evitare di far frequentare le ore d'IRC ai propri figli hanno poche alternative anche se sulla carte ne avrebbero tante: Attività didattiche e formative alternative (ma non ci sono fondi per docenti e aule), studio individuale assistito (ma non ci sono fondi per pagare docenti e garantire spazi), studio individuale libero (ma non ci sono gli spazi), uscita dall'edificio scolastico (ma non sempre l'IRC è posta all'inizio o alla fine dell'orario scolastico per cui i genitori dovrebbero andare a prendere i loro figli a metà mattina per garantirne l'incolumità e inoltre così facendo alle superiori dove è la scelta più gettonato gli allievi perdono la possibilità di avere un credito aggiuntivo nella valutazione di fine anno); e naturalmente le ore sono di più numerose quanto più piccoli sono i bambini (e quinti più bisognosi di essere accompagnati e accuditi) abbiamo infatti 2 ore settimanali nelle scuole dell'infanzia e primarie (materne ed elementari), 1h30' a settimana nelle scuole secondarie di primo grado (scuola media) e 1 ora settimanale nelle scuole secondarie di 2' grado (scuola superiore).
La situazione ancora una volta dimostra che non ci possono essere soluzioni di comodo per garantire i diritti, la finta pluralità di scelta dell'alternativa ha finora permesso ai nostri governanti di non affrontare in modo franco questo diritto negato.
Lo stato deve trovare il modo di garantire un insegnamento alternativo, una possibilità potrebbe essere quella d'aggiungere alle varie scelte quelle di un Insegnamento Alternativo scelto dallo stato e garantito così come viene garantito l'Insegnamento della Religione Cattolica. Questo dovrebbe essere un insegnamento plurale, non confessionale e dialogico; capace di offrire agli allievi un ampio ventaglio di risposte alle grandi domande della vita su cui poi confrontarsi argomentando le proprie ragioni. Dando così agli allievi la possibilità di scoprire come le diverse filosofie e religioni rispondono alle domande sulla vita, la morte, il divino, la giustizia, l'arte, la scienza, la mente ed il mondo fisico e permettendogli di costruirsi la loro risposta in funzione della forza delle loro argomentazioni nel confronto con i compagni di classe. Questa soluzione consentirebbe anche di garantire qualche cattedra in più in questi tempi di grande precarietà in cui molte decine di migliaia di docenti sono rimasti senza lavoro dopo molti anni d'insegnamento.
(Fabio Milito Pagliara)
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